"tabula rasa". a poppi, la “prima” del libro fotografico di valeria pierini

Segnalato da Marco Botti

Marco  Botti

Categoria: Altro

Data: 15 aprile 2016

Indirizzo: via Roma, 68 - Ponte a Poppi

Provincia: Arezzo

Orario di apertura: dalle 19 alle 21

Sito internet: www.francescadonatelli.it


Esce ad aprile “Tabula Rasa”, primo libro dell'artista umbra Valeria Pierini.

Il volume in tiratura limitata, numerata e firmata a mano sarà presentato per la prima volta allo studio Francesca Donatelli Fotografia di via Roma 68, a Ponte a Poppi (Ar), venerdì 15 aprile 2016 alle ore 19.00.


L'incontro con l'autrice sarà coordinato dal giornalista culturale e curatore Marco Botti. A tutti i presenti sarà offerto un aperitivo di benvenuto.

IL LIBRO:

“Tabula Rasa” parla della ri-scoperta di se stessi.
È un viaggio che parte dalla perdita di punti di riferimento, passando per la liberazione dai fardelli personali, e che da così vita alla nuova identità del sé, con particolare attenzione ai momenti del sonno-sogno in cui le forze inconsce plasmano nuovi spazi-tempo, tasselli della psiche di ognuno.

“La ricerca di Valeria Pierini insiste sulla possibilità di fondere le arti. Non si tratta però dell’opera d’arte totale d’ispirazione wagneriana, ma di una possibilità di combinazione che ha qualcosa di inquietante, come parti meccaniche che si adattano ad un corpo umano. Infatti, Valeria Pierini non ricerca una perfetta fusione, ma un’armonica giustapposizione che si rivela nell’impianto scenico delle sue opere. La logica che muove tale giustapposizione funziona per rimandi, collegamenti in parte istintuali, in parte profondamente, seppur inconsciamente, meditati, afferenti ad una sfera privata che tende alla sintesi di una realtà oggettiva e insieme personale. In poche parole, i rimandi di Valeria Pierini, sia per quanto concerne le varie discipline artistiche, sia per quanto concerne le immagini fotografiche con le quali si esprime, rispondono alla logica del sogno o del pensiero sognato che tende a depurare le esperienze essenzializzandole e che le riordina secondo sequenze dalle misteriose interconnessioni. La forza dell’autrice risiede nella capacità di rendere queste impressioni oniriche, del tutto soggettive, leggibili e assimilabili. La sequenza, l’immagine fotografica, il rimando testuale, sono tutti mezzi impiegati per rendere possibile la materializzazione dell’evanescente. L’autrice dà forma all’aleatorio e lo studia in retrospettiva e, riordinandolo, razionalizza l’irrazionale, e lascia in chi osserva il risultato così costruito, la sensazione di aver vissuto una reminescenza. Si può dire, dunque, che Valeria Pierini sia una traduttrice di impressioni, un viatico attraverso cui l’astrazione concettuale, visuale, musicale e onirica, riprende una forma oggettiva, senza tradire però esteticamente la sua matrice. L’utilizzo di un mezzo come la fotografia per narrare un’astrazione rappresenta il paradosso e la sfida di Valeria Pierini, eppure in questo caso pare essere il modo migliore per rendere concrete le sue intenzioni, poiché si tratta appunto di dar forma all’astrazione pur mantenendone la memoria: la chiave di questa alchimia nelle sue foto è l’attenuazione cromatica. Il colore negato, che si stempera fino a confondere la visione, dà l’impressione che il peso della realtà venga sottratto alla ricerca di una indefinitezza della forma che la renda potenzialmente infinita, senza luogo e senza tempo. È la stessa sottrazione cromatica degli enigmi dechirichiani, dei paradossi surrealisti: la base sfumata su cui si costruiscono i sogni”.
(Michela Morelli)

“Se il sonno di Francisco Goya 'genera mostri', il sonno di Valeria Pierini genera infiniti mondi o, più precisamente, frammenti di esso. Spiati, decontestualizzati, privati del loro peso fisico e cognitivo, privati di una qualunque georeferenziazione, i luoghi appaiono nelle foto della Pierini come luoghi universali e sospesi, prototipi scenografici, tele bianche …una 'Tabula Rasa' appunto, sulla quale intervenire scrivendo storie personali, che appartengono al singolo quanto all’umanità tutta. 'Tabula Rasa' è il titolo del progetto che si compone di quattro serie differenti: 'terra', 'senza mappa', ‘senza peso’, 'stasi o porta del sonno' e ‘post krieg’. Si tratta di frame visivi, che fanno sicuramente riferimento ai temi succitati, ma proposti secondo una successione umorale, svincolata da qualunque rigore razionale. Il mondo, presentato dalla Pierini, conosce cuspidi libere di ferire un cielo verticale; scorci desolati che costeggiano i passi del viaggio ideale: un viaggio che non ha comunicazioni fisiche, mezzi o strade sulle quali fare attrito”.
(Roberta D'intinosante)

L’AUTRICE:

Valeria Pierini, laureata in Comunicazione di Massa presso l’Università di Perugia, con tesi sulla narrazione per immagini e storie, parallelamente agli studi universitari studia Fotografia. Tiene mostre personali e mostre collettive in Italia e all'estero, è stata selezionata in numerosi premi e i suoi lavori sono stati ampiamente pubblicati. Tiene docenze in centri di formazione, scuole e associazioni.

SPECIFICHE:

Anno: 2016
pagine: 64
copertina: carta 400 gr.
Rilegatura: a filo, refe a vista
edizione: 70 copie numerate e firmate
foto e testi: Valeria Pierini
testi critici: Michela Morelli, Roberta D'intinosante
design: Lara Vitali
info: www.valeriapierini.it ; pierinivaleria@gmail.com 



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